08/02/15
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"Chi ha paura di sognare
e' destinato a morire"
Bob Marley
 


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Spazio, le case degli scienziati sardi pronte per la Luna e per Marte
Si studiano in Sardegna i mattoni per le future
case sulla Luna e su Marte. Positivi i primi test realizzati in assenza
di gravità dai ricercatori dell'università di Cagliari. Gli esperimenti
condotti  hanno consentito di dimostrare che il processo per la
produzione dei materiali da comporre su Luna e Marte non è influenzato
dalla gravità ridotta e potrà essere sviluppato in vista di future
missioni spaziali




di Roberto Paracchini

CAGLIARI. Un nuovo passo avanti per il futuro
«piano casa» sulla Luna e su Marte. La prova in assenza di gravità
per la preparazione dei manufatti-mattoni da realizzare sui due
pianeti - con un brevetto dell'università di Cagliari e
dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) - è andata a buon fine.
L'ateneo del capoluogo ha partecipato alla quarantatreesima
campagna di voli parabolici per effettuare esperimenti in assenza
di gravità che si è svolta nell'aeroporto di Bordeaux.



I ricercatori dell'ateneo sardo sono stati a bordo delle missioni
aeree (che avvengono realizzando in volo particolari parabole) che
consentono di operare in assenza di gravità per una ventina di
secondi. I risultati positivi dei test sono stati annunciati ieri
da Giacomo Cao (docente nel dipartimento di Ingegneria chimica e
materiali dell'università di Cagliari) nel corso di una conferenza
stampa tenuta al Cnr di Roma.



«Gli esperimenti condotti - spiega Cao, coordinatore del progetto -
hanno consentito di dimostrare che il processo per la produzione
dei materiali da comporre su Luna e Marte non è influenzato dalla
gravità ridotta e potrà essere sviluppato in vista di future
missioni spaziali».



I marziani non fanno più paura e la Luna sembra a portata di
fionda. La colonizzazione del satellite della Terra e del pianeta
rosso è sempre più presente nei programmi delle agenzie spaziali
internazionali (dalla Nasa ai Giapponesi). Da qui l'idea della
ricerca su questi materiali, convalidata dal test accennato,
iniziata nel 2009 con un finanziamento di 500mila euro e che ha
coinvolto, oltre all'ateneo di Cagliari e all'Asi, anche il Cnr e
il Crs4, e alcune società specializzate nell'esplorazione spaziale
(come l'Esplora Srl e la SpaceLand Srl).



Una spedizione umana su Marte avrà bisogno di molte cose, ma anche
di conoscenze per realizzare delle abitazioni in cui vivere. E
difficile però pensare che sia possibile portarsi dalla Terra anche
i mattoni o l'acciaio per costruire. Da qui l'idea di «creare una
tecnica per realizzare i manufatti di base in loco, sulla Luna o su
Marte - spiega Cao - per poi costruire le case». A questo punto il
gruppo è partito dall'esame del terreno lunare e marziano (quella
che noi chiamiamo terra, prende il nome di regolite) e di alcuni
minerali di cui sono ricchi quei pianeti: sulla Luna di ilmenite e
su Marte di ossidi di ferro.






Ed è lavorando su questi elementi che il gruppo ha inventato una
tecnica che, attraverso interventi di arricchimento della regolite
con l'ilmenite da un lato e con l'ossido di ferro dall'altro,
permette di creare un qualcosa che assomiglia molto a dei
mattoncini. Più la tecnica per montare questi manufatti. Nel
pianeta degli innamorati, però, l'atmosfera è pressochè
inesistente, mentre su quello del Dio della guerra il 98% è
composta da anidride carbonica. Da qui un altro studio per
predisporre l'utilizzo di questi materiali «in quelle condizioni».
Ora i primi esperimenti in assenza di gravità hanno dimostrato che
il progetto è realizzabile. I prossimi passi vedranno la
realizzazione dei manufatti-mattoncini nel volo sub orbitale e
nella stazione spaziale internazionale.


Fonte






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